L’arte di sapersi orientare: life skill o abilità necessaria solo per la scelta scolastica in 3° media?
Solitamente, i ragazzi arrivano in terza media e scoprono quanto sia difficile scegliere, decidere che scuola fare alle superiori. Infatti, a questa età, viene chiesto loro di scegliere un percorso scolastico/professionale. Ed è in questo momento che i ragazzi scoprono la fatica del decidere una cosa importante.
Ma perché è così difficile scegliere per un preadolescente? L’imparare a decidere dovrebbe essere una competenza di vita (detta appunto life skill) che si impara (o meglio, che si dovrebbe imparare) fin dai primi anni di vita. La capacità di mettere in atto delle scelte importanti, o meno, è assolutamente necessaria alla vita perché nell’arco di tutta l’esistenza, ognuno di noi si ritroverà a decidere qualcosa. Eppure ciò che si osserva è che pochi sono i ragazzi che arrivano in 3° media con l’abilità di saper decidere, quando l’oggetto in questione è qualcosa di importante. Saper decidere comporta analisi, riflessione, e in questo caso, su di sé, sul proprio futuro, sulla propria vita, e non solo. Comporta, in sostanza, il conoscersi e il guardarsi dentro e la capacità di farsi carico della responsabilità che la scelta implica. Comprende il sapere quali informazioni (interne ed esterne) sono necessarie per mettere in atto la scelta. Richiede, inoltre, una capacità di visione d’insieme, perché se ci si limita a considerare solo una parte del quadro, si rischia fortemente di decidere qualcosa di sbagliato. Oggigiorno si percepisce sempre più spesso come tutto questo sia difficile per i ragazzi. L’adolescente vive in un vortice di cambiamenti (fisico, cognitivo, emotivo, relazionale) e tutto questo crea in lui confusione. E’ in una fase in cui ci si prepara a strutturare il senso di sé, quel senso di identità che caratterizzerà il suo modo di essere Adulto. E’ comprensibile dunque con quanta fatica un adolescente possa individuare “cosa vorrà fare da grande”. Non sa quasi nemmeno chi è ora e chi sta diventando. Ecco che allora si possono osservare atteggiamenti difensivi rispetto alla richiesta della scelta scolastica, come ad esempio atteggiamenti di procrastinamento della scelta (“Non scelgo ora … poi lo farò!!!”); atteggiamenti di svalutazione della scelta (“Ma chi se ne frega!!”); atteggiamenti di catastrofizzazione (“Oddio … non so che scegliere e questo mi agita enormemente”); atteggiamenti di proiezione della scelta sugli altri (“Scegli tu per me!!”).
Il saper scegliere è un’arte che può essere appresa. Se solo i bambini avessero la possibilità di apprendere questa life skill fin da piccoli, avrebbero la possibilità di vivere questa fase di scelta in adolescenza con meno ansia e meno paura di sbagliare.
Tutto si educa. Si educa ad esempio al socializzare, alla lettura, alla musica, allo sport, al comunicare in modo adeguato e si educa anche al saper decidere cosa fare, dove andare, e quindi che scuola voglio fare. C’è sempre più forte il bisogno di essere supportati nel processo decisionale quando i ragazzi arrivano in terza media o in quinta superiore. I ragazzi e i genitori necessitano di strumenti cognitivi, emotivi, relazionali, strategici in grado di permettere loro di auto-orientarsi, vale a dire di scegliere in modo autonomo. A loro serve avere gli strumenti per imparare a scegliere, non serve qualcuno che dica loro cosa devono fare o dove devono andare. Questo aiuta loro a contenere l’ansia e la frustrazione. E se tutto questo poi si traduce, o ha la possibilità di tradursi, in vivere bene la scuola scelta, con il piacere e il gusto di imparare, allora ben venga investire sull’orientamento scolastico inteso come imparare ad auto-orientarsi, o meglio imparare a sapersi orientare e non solo nella scuola, ma nella vita. Sì perché l’arte di sapersi orientare è utile per la vita intera!!!
D.ssa Cathia Aldeghi